Addominali Bruce Lee

La perfezione del corpo di un mito come Bruce Lee ha incantato intere generazioni di appassionati di arti marziali e non solo. L’eleganza e la spettacolarità dei suoi movimenti, la resistenza e la tonicità di ogni parte del suo corpo sono stati il risultato di un lavoro duro e tenace e di una perseveranza innanzitutto mentale. Bruce Lee non era semplicemente un fanatico dell’attività fisica, egli fu piuttosto un lavoratore instancabile sempre alla ricerca di un nuovo modo di superare i suoi limiti fino alla massima efficienza. A differenza di come comunemente molti praticanti delle arti marziali credono lui sosteneva la necessità di dedicare la medesima importanza all’allenamento dell’intero corpo quanto allo sviluppo della mera tecnica.

Le parti del corpo di Bruce Lee che maggiormente colpiscono sono senza dubbio i suoi muscoli addominali: perfetti, solidi come una roccia, estremamente definiti e delineati. Egli infatti considerava gli addominali il gruppo muscolare più importante poiché è coinvolto in qualsiasi movimento del corpo potenziandone l’azione. Addominali ben saldi sono quindi un ausilio per l’intero fisico nonché vera e propria “corazza difensiva” del torace e degli organi vitali.

Come è riportato da alcuni appunti di Lee, l’allenamento quotidiano degli addominali includeva una ricca serie di esercizi:

  • Waist twists, 4 serie da 90 ripetizioni
  • Sit-up twists, 4 serie da 20 ripetizioni
  • Leg raises, 4 serie da 20 ripetizioni
  • Leaning twists, 4 serie da 50 ripetizioni
  • Frog Kicks, 4 serie da 50 ripetizioni.

Gli esercizi venivano sempre compiuti prestando la massima attenzione alla regolarità della posizione ed alla respirazione. Egli suggeriva, qualora si fosse troppo stanchi per proseguire le ripetizioni, di continuare con esercizi che richiedessero minori movimenti quali i classici crunch con i quali si contribuisce a meglio sviluppare e definire i muscoli.

Gli addominali erano solo una piccola parte del normale allenamento quotidiano di Lee. Corsa, salto alla corda, cyclette ed un rigoroso controllo dell’alimentazione corredavano l’impegno. Egli assumeva molte proteine, alimenti ricchi di vitamine A, B, C, D ed E, e beveroni super proteici da lui stesso miscelati con latte in polvere, gelato al cioccolato, uova, gusci d’uovo, banane, olio vegetale, farine d’arachidi e ghiaccio. Come ricorda la moglie, Bruce consumava ogni giorno, sempre dopo la sessione di lavoro e mai più tardi dei 30 minuti dal suo termine, un ricco frullato di frutta e verdura composto principalmente da mele, carote e sedano, vero toccasana e calibrato integratore di vitamine e sali minerali fondamentali per sostenere il corpo ed aiutarlo a sopportare meglio l’intensità dell’attività sportiva.